Tenute Emèra - Claudio Quarta Vignaiolo
Tenuta Eméra prende il nome da Hemera, la dea greca della luce del giorno, un omaggio alla cultura della Magna Grecia e al territorio unico del Salento, il lembo più orientale d’Italia dove sorge per primo il sole. Situata a Lizzano, in Puglia, nel cuore della DOP Primitivo di Manduria, Tenuta Eméra è la cantina più grande di Claudio Quarta Vignaiolo, con 80 ettari di terreno, di cui 50 vitati.
La Storia di Tenuta Eméra e Claudio Quarta Vignaiolo
La storia enologica di Tenuta Eméra inizia nel 2005 quando Claudio Quarta torna al Salento, sua terra natale, per partecipare alla vendemmia con i nonni, riscoprendo la passione per i grandi vini. Per Claudio, il vino è molto più di una bevanda: è emozione, lavoro silenzioso e dedizione dei contadini che affrontano le sfide della natura per coltivare la vite. La sua filosofia si basa sul rispetto della terra e sulla valorizzazione delle tradizioni locali, che si riflettono in ogni bottiglia. Al suo fianco c’è la figlia Alessandra, giovane e appassionata, che ha scelto di seguire il progetto di famiglia tra i filari dei vitigni autoctoni del Sud Italia.
Vitigni e Territorio: Tradizione e Innovazione
Tenuta Eméra coltiva vitigni autoctoni come Primitivo, Negroamaro e Fiano di Puglia, affiancati da varietà internazionali selezionate come Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon e Chardonnay. L’impianto dei vigneti segue un rigoroso protocollo basato su studi di microzonazione, per esaltare le caratteristiche uniche del terroir limoso-argilloso, ricco di calcare attivo e ciottoli.
Tre Cantine, Tre Regioni, Un’unica Filosofia
Le tre cantine di Claudio Quarta Vignaiolo, distribuite in diverse regioni italiane, sono unite da un comune obiettivo: produrre vini che raccontino la storia del “Sud che emoziona”. La sostenibilità ambientale è al centro della produzione, con un impegno concreto per ridurre l’impatto idrico e le emissioni di CO2.
Ricerca e Sostenibilità: Progetti Innovativi
Dal 2007 Tenuta Eméra collabora con il Bioparco dell’Insubria e l’Università degli Studi di Milano per la conservazione della biodiversità viticola. Tra il 2008 e il 2010 sono stati impiantati oltre 500 vitigni rari provenienti dal bacino del Mediterraneo, in un progetto di tutela e valorizzazione delle varietà autoctone.
Nel 2014, Claudio Quarta ha partecipato al progetto di ricerca “Wine Graft – I nuovi Portinnesti”, volto a sviluppare portinnesti resistenti alla siccità, alla salinità del suolo e alle malattie, rispondendo alle sfide del cambiamento climatico e promuovendo una viticoltura sostenibile.
Strada Provinciale 124 - Contrada Porvica | Lizzano
74123 | Taranto | Italia
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