Azienda Santa Barbara

  • Vigneti di Cantina Santa Barbara
  • Cantina degustazione Cantina Santa Barbara

La storia di Cantina Santa Barbara è fortemente legata a quella del suo ideatore e fondatore, Stefano Antonucci, “un vignaiolo visionario ed eclettico, alla perenne ricerca della compiutezza stilistica”. Grazie alla sua forte passione per il buon vino ed ai viaggi che lo ispirano, oggi Stefano continua a perseguire la mission della Cantina, ovvero migliorare di anno in anno la Qualità delle sue uve e delle sue terre, migliorare lo standard qualitativo della materia prima, tenendo conto della tradizione e della storia del terreno ma applicando allo stesso tempo nuovi concetti di produzione, attraverso la pratica del diradamento e una cura maniacale della sanità delle uve.

Per l’azienda è un privilegio ed un obbligo trasmettere quelle che sono l’essenza della terra e la qualità del suo lavoro nelle oltre 900.000 bottiglie prodotte annualmente e successivamente esportate in tutto il mondo.

“Uno dei momenti che preferisco è quando ritorno da un viaggio o quando voglio trasformare un’idea in realtà e mi ritrovo intorno a un tavolo con il mio enologo di fiducia, Luigi Lorenzetti e il mio team, Renzo, Roberto e Daniele. Allora lascio che le mie sensazioni prendano forma e vengano plasmate dalle riflessioni e dagli studi di Luigi, senza dimenticare però anche un confronto con la mia famiglia, che mi ha accompagnato in questo percorso e che tuttora è parte fondamentale della mia forza. Non a caso ho dedicato a mia madre la grappa e il passito Lina, perché così è come la vedo io: una donna forte, ma che, con la sua dolcezza ha saputo guidarmi in molte mie scelte. Alla fine, comunque, sono sempre io a dire l’ultima sul vino! Se i miei viaggi sono sempre una fonte inesauribile di ispirazione, è poi la mia terra il vero ago della bilancia, perché tutto quello che vedo e sperimento fuori, deve trovare un perfetto equilibrio nel luogo dove il vino viene prodotto. Ecco perché ogni nuova vendemmia è un esame importante per la conoscenza delle nostre terre.” Stefano Antonucci